SAVE THE DUCK

I piumini Save the Duck sono il must per chi vuole essere alla moda ma ci tiene all’ambiente, infatti tutti i giubbotti e piumini del marchio italiano non utilizzano materiali provenienti da animali.

Leggi di più

Save the duck: la storia

La nascita del brand così come lo conosciamo oggi risale ai primi anni 2000, ma le radici di questo marchio risalgono già al 1914, quando Foresto Bargi fondò la casa di moda Forest. Nel 2012, il nipote Nicolas Bargi riprese in mano l’attività di famiglia, lanciando il marchio Save The Duck, esplicitamente ecologista fin dagli esordi. Lo stesso nome brand (“salviamo l’oca”) è un manifesto animalista.

Tutto l’abbigliamento Save The Duck è infatti 100% cruelty free e la produzione è organizzata per avere un basso impatto ambientale.

Piumini Save The Duck

Nicolas Bargi riuscì in un’impresa che sembrava impossibile, cioè quella di produrre dei piumini animal-free. Si tratta di piumini realizzati in nylon ad altissima densità e imbottitura Plumtech, una piuma sintetica calda, traspirante e leggera, una valida alternativa alla piuma d'oca.

Il design dei piumini Save The Duck è incentrato su comfort e funzionalità. Un'infinità di colori e capi divertenti, caratterizzati dal logo con la papera che fischietta. Inoltre sono packable, ossia ripiegabili, in una comoda bag per portarli sempre con sé.

Giacca Save The Duck

Non solo piumini, nella collezione Save The Duck sono presenti anche giacche, cappotti, parka, impermeabili, ma anche gilet, tra gli articoli più apprezzati del marchio, capaci di assorbire l’umidità e asciugarsi velocemente.

Accanto a questa produzione dedicata all’autunno/inverno, Save The Duck si dedica anche alla realizzazione di capi primaverili ed estivi, come le famose t-shirt realizzate in cotone al 100%

Se vuoi acquistare piumini e abbigliamento Sava The Duck puoi scegliere tra la gamma di prodotti disponibili su Gabriella Store, oppure ti aspettiamo nei nostri negozi di Novara e Galliate.

Ci scusiamo per l'inconveniente.

Prova a fare nuovamente la ricerca